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E niente… il silenzio è l’unica cosa che, ormai sempre più spesso, agogno. Soprattutto quando, come stasera, ho mal di testa. Soprattutto quando, durante il giorno, la settimana, il mese, la vita, di silenzio non c’è stata neppure l’ombra.

Il suono del silenzio, che tanto bene fu descritto da Simon & Garfunkle in una canzone senza tempo, ripresa da tanti artisti e da tanti gruppi, come i Disturbed e i Pentatonix… il suono del silenzio, di orecchie che sentono, ma che non ascoltano. Di bocche che parlano senza comunicare. Di profeti che scrivono parole sui muri delle metropolitane. Il silenzio che cresce come un cancro.

Il silenzio che speri ti avvolga fino a perdere i sensi, con gli occhi chiusi alla ricerca di un buio nero e ristoratore. Buio e silenzio. Silenzio e buio. Fratelli di sangue che si rincorrono nei desideri di chi è semplicemente stanco. Di chi semplicemente vuole che la testa si fermi. Che il rumore dei pensieri s’arresti. Che la luce che scopre le preoccupazioni si spenga. Che i sensi si assopiscano.

Silenzio.

Buio.

Sipario.

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