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Neppure oggi, a distanza di quasi un secolo dalla morte di William “Billy” Gohl, si ha la certezza sul numero di vittime che questo delegato sindacale sia riuscito a causare nel primo ventennio del ’900.
Nato in Germania nel 1873, ben poco si sa dei primi trent’anni di vita di questo massiccio uomo, fino a quando, nel 1903, divenne delegato presso la Sailor’s Union of the Pacific ad Aberdeen, Washington. Sanzionato più volte dalle autorità per il modo nel quale gestiva gli aspetti del sindacato, organizzò nell’edificio sede dell’Unione la scena del crimine che vide perire decine di uomini che ebbero il solo difetto di fidarsi di lui.
Uffici come quelli presieduti da Gohl funzionavano, all’epoca, da recapito postale, da banca e da ufficio di collocamento per gli iscritti, che potevano ricevere la corrispondenza e inviarla, depositare i propri averi – non era infrequente che tornassero dai loro viaggi con cospicui malloppi – e verificare gli elenchi delle navi che cercavano personale.
Il modus operandi di Billy era molto semplice. Quando un malcapitato si avventurava in ufficio, l’uomo verificava che non vi fossero testimoni, per poi sparare alla testa della vittima, depredarla dei propri averi e scaricarla attraverso una botola munita di scivolo nel fiume Wishkah, che concludeva la propria corsa nella Grey’s Harbor. Nel breve volgere di tre anni, dal 1909 al 1912, più di quaranta corpi furono ritrovati nelle acque del fiume e della baia, mentre non vi sono notizie certe in merito ai sei anni precedenti.
Sui motivi dell’arresto dell’assassino le fonti non sono concordi. Alcune indicano come causa un orologio da taschino, sul quale era inciso un nome: August Schleuter, di Amburgo. Considerando l’oggetto pericoloso, Gohl lo lasciò in una tasca dell’uomo prima di sbarazzarsi del cadavere. Quando il corpo fu rinvenuto, fu lui a identificarlo come August Schleuter. Peccato che si trattasse di un marinaio danese, Fred Nielssen, e che il nome all’interno dell’orologio fosse quello dell’artigiano che l’aveva prodotto, così che gli investigatori concentrarono le loro attenzioni sul sindacalista, arrestandolo e portandolo a processo nel 1913.
Altre fonti, invece, imputano la caduta di Billy alla confessione di un presunto complice, tale John Klingenberg, che dichiarò di aver assistito all’omicidio di un marinaio, Charles Hatteberg, il cui corpo era stato trovato poco tempo prima.
La sostanza non cambia, in quanto il prolifico serial killer di origine tedesca fu condannato all’ergastolo e morì in prigione, per le complicazioni legate alla sifilide, nel 1928.

Fonti:
M. Newton, Dizionario dei serial killer, Newton Compton Editori, Milano 2004.
https://en.wikipedia.org/wiki/Billy_Gohl
https://murderpedia.org/male.G/g/gohl-billy.htm

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