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Da un po’ di tempo non scrivevo qualcosa qui, così come da tempo i miei libri sono pressoché al palo. Mancanza di tempo, idee poco chiare su cosa raccontare, problemi piccoli e grandi da risolvere, giornate da impiegare a cercare di capire e supportare chi non vuol capire e mettersi a disposizione.

Insomma, mille motivazioni che suonano come scuse persino alle mie, di orecchie.

Tutte motivazioni, per altro, che nascondono forse l’unica, vera, ragione per la quale non ho preso virtualmente la penna in mano per esprimere ciò che penso: sto lentamente implodendo e sono in una fase di introversione.

Sì, pare difficile crederlo. Cerco di essere sempre e comunque sagace e (spero) divertente nelle mie risposte e nel modo di condurre i rapporti con gli altri, ma dentro ho un tornado di pensieri, ragionamenti (oddio, per come possa ragionare io!) e sensazioni che mi fiaccano. Mi azzoppano, quasi. Mi rendono sempre più convinto che i miei due motti (“Odio tutti!” e “Buon giorno un ca..o!”) siano semplicemente specchio di quanto io elabori nei confronti delle storture del mondo.

A scanso di equivoci, chiarisco immediatamente che odio tutti, ma rispetto tutti. Rispetto le idee di tutti. Rispetto talmente tanto le persone che sono sempre disponibile ad ascoltarle. E non perché farmi vedere empatico, no. Perché comunque ho nel DNA la voglia e – per fortuna abbastanza spesso – la capacità di cercare di aiutare chi mi si para davanti a risolvere i problemi che ha.

Funziona un po’ come in quel breve filmato a cartoni animati nel quale un personaggio senza nome e senza identità, con l’unica caratteristica ben visibile di essere completamente bianco, incontra sulla sua strada tante persone che portano al loro interno il nero delle preoccupazioni. L’omino, con un abbraccio o un gesto gentile, prende per sé il nero dell’altra persona e “la sbianca”.

Ecco.

Sono nero.

Completamente.

E il nero è come l’entropia dell’Universo: può solo aumentare e non diminuire.

Spero solamente che quei piccoli sprazzi di bianco che credo di portare nelle vite di alcune persone valgano il nero e l’introversione che s’impossessano di me.

Ma non cambiano la mia natura.

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