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Un’altra poesia da “Pensieri Notturni Disordinati“. Forse, di tutte quelle pubblicate in questa raccolta, Avrei voluto è quella che non scriverei più. Certo, il periodo nel quale è nata – di getto, come tutte le altre – ben si prestava a questo tipo di riflessioni. L’io di quel momento era istericamente concentrato sul passato. Di acqua sotto i ponti, da allora, ne è passata. Così come è cambiato il modo di valutare me stesso e gli altri.

Avrei voluto

Avrei voluto essere
diverso da ciò che sono,
da ciò che sono sempre stato
e mio malgrado sempre sarò…

Avrei voluto avere
le parole giuste in ogni momento,
le carezze giuste per ogni occasione,
i baci adatti ad ogni circostanza…

Avrei voluto averti
come eterna compagna
in questo lungo cammino
che è la mia vita…

Avrei voluto che tu, con la tua bellezza,
la tua dolcezza, la tua presenza,
fossi stata testimone di ogni mia vittoria,
di ogni mia sconfitta…

Vincere, perdere…
Due parole che, con te accanto,
avrebbero perso ogni significato,
qualsiasi valenza…

E invece…
E invece mi ritrovo qui, solo,
a fare i conti con le molte guerre perdute
e le rare battaglie vinte…

Vinte con tanto sudore
e sangue
e sacrificio
e fatica…

Vinte senza entusiasmo,
senza trasporto,
quasi che si trattasse
di ennesime batoste…

Vinte per onor di firma,
perché la mia vita non deve finire qui
anche se molto del suo senso
è andato perduto…

Non m’importa niente
di ciò che vinco o perdo,
di ciò che conquisto o lascio,
di ciò che ero o sono…

M’importa solo del fatto
che avrei voluto te e solo te
e che invece mi trovo
a riempire d’inchiostro un foglio di carta…

© Roberto Grenna – Riproduzione vietata

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