Posted on

Marcelo Costa de Andrade salì alle cronache con il nome di Vampiro di Niterói. Nato in una favela di Rio de Janeiro, Rocinha, crebbe tra i maltrattamenti del patrigno e gli abusi sessuali da parte di adulti, con parecchi problemi anche a livello scolastico. All’età di quattordici anni cominciò a prostituirsi, incontrando due anni dopo un uomo molto più grande di lui, Antônio Batista Freire, con il quale ebbe una relazione lunga e duratura. L’uomo fece conoscere a Marcelo la Chiesa universale del Regno di Dio, della quale divenne un frequentatore. Lasciato Freire, Costa tornò alla sua famiglia d’origine, trovando anche un lavoro onesto, ma sottopagato. Continuò a frequentare la Chiesa per i dieci anni successivi, alternando a questa – apparentemente – fervente fede la lettura di riviste pornografiche.
Nel dicembre del 1991 l’uomo avvicinò due bambini di dieci e sei anni – Altair e Ivan de Abreu, nei pressi della stazione di Niterói, offrendo loro del denaro per seguirlo a una funzione religiosa. I due bambini furono portati su una spiaggia deserta alla periferia del viadotto del Barreto. Andrade cercò di baciare Altair, che fuggì spaventato, ma fu catturato e costretto a osservare suo fratello Ivan subire abusi sessuali da parte di Marcelo. Il piccolo fu strangolato e l’assassino disse ad Altair che suo fratello dormiva.
Spaventato dalla situazione, il superstite accondiscese a tutte le richieste dell’uomo, con il quale passò la notte in un boschetto nei pressi di Rio. Il mattino dopo, quando il suo rapitore si distrasse, riuscì a scappare, tornando in qualche modo a casa. Ancora traumatizzato, riferì solamente a due sorelle maggiori quanto successo. Chiaramente, la situazione fu portata alla polizia locale, che si mosse immediatamente per verificare la storia.
Il corpo di Ivan fu trovato dove il fratello aveva indicato – si scoprì successivamente che Andrade ne aveva modificato la posizione – e in breve gli inquirenti arrivarono all’aguzzino.
Alla stazione di polizia, il mostro ebbe modo di confessare non solo quell’omicidio, ma anche altri tredici, tutti commessi nell’arco di pochi mesi, a partire dall’aprile di quello stesso anno. La descrizione degli omicidi fu raccapricciante, in quanto spesso fu praticata la necrofilia, in almeno un caso fu staccata la testa alla vittima e il carnefice ne bevve il sangue – convinto di acquisire la sua bellezza – e sono stati raccontati anche episodi di cannibalismo. Giustificò il suo operato motivandolo con il fatto che, durante la sua frequentazione della Chiesa, aveva imparato che i bambini che muoiono vanno in Paradiso. Fu, chiaramente, trovato incapace di intendere e volere e fu rinchiuso nell’ospedale psichiatrico Henrique Roxo, dove si trova tutt’ora.

Fonti:
https://criminalminds.fandom.com/wiki/Marcelo_Costa_de_Andrade
https://en.wikipedia.org/wiki/Marcelo_Costa_de_Andrade
Marcelo Costa de Andrade, “O vampiro de Niteroi”
http://www.criminalmindsfanwiki.com/page/The+ABC+of+Serial+Killers

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *