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Premesso che la situazione attuale non mi lascia molti momenti per dedicarmi a ciò che mi piace – drammaticamente, quando rientro a casa il sonno mi assale e s’impossessa di me, sono in stato di perenne indecisione per dare un senso e una destinazione a quei brevi momenti che dedico a me stesso.

Già… perché non è facile scegliere tra due attività così profondamente diverse, ma in fondo così clamorosamente uguali. Diverse perché sono una l’antitesi dell’altra, ma anche una prodromo dell’altra. Uguali perché sono nutrimento per l’anima e fonte perpetua di conoscenza.

Ho cominciato a leggere ben prima di andare a scuola. Leggevo qualsiasi cosa mi passasse tra le mani e ancora oggi non so tirarmi indietro. Lo ammetto e faccio outing: sono uno di quelli che leggono i post lunghi sui social fino in fondo… robe da matti, eh?

Ho iniziato a scrivere poco dopo aver imparato a leggere e, anche lì, non mi sono più fermato. E, spero, mai mi fermerò. Il problema è che, oggi come oggi, in assenza di tempo, mi sento diviso tra due grandi amori che so di tradire entrambi. Mi sento quasi impotente di fronte a storie che sgorgano nella testa e che non trovano fissaggio su carta – neppure virtuale. Oppure di fronte all’infaticabile Morfeo, che mi chiude le palpebre una volta che l’occhio è arrivato a leggere, in fondo a destra, il numero 3 (la copertina riesco quasi sempre a leggerla…).

Spiace. Spiace anche perché, purtroppo, so di non essere un buon esempio per i miei figli, già svantaggiati dal fatto di essere nati in un momento nel quale la comunicazione è fondamentalmente fatta con le immagini e i suoni.

Chissà che, domani, riesca a far innamorare anche loro di queste due attività, ormai così desuete…

2 Replies to “Scrivere o leggere?”

  1. Puntualizziamo già una premessa in questa scuola non c’è voglia da parte degli studenti e quando c’è un problema non si risolve per poi creare disagi all’interno delle classi, nella mia classe c’è un bullismo troppo eccessivo con mancanze di rispetto non solo verso di me ma ancbe contro i miei insegnanti ho segnalato molte volte queste cose ma nessuno a mai mosso un dito c’è gente che vorrebbe seguire le lezioni in presenza e in videolezione ma le applicazioni date dalla scuola per fare videolezione una vergogna sovraumana ad esempio classeviva non è un’applicazione per fare verifiche online dove un problema di applicazione mi ha fatto prendere un 4 non giustificato una vergogna da parte dell’insegnante che non si è degnata/o di provvedere al problema io come alunno di questa scuola vorrei per gentil cortesia che si cambino piattaforme usare google classroom per fare tutto i compiti direttamente da li i test da li assegnare i compiti sempre da li e usare meet/skype per le videolezioni senza usare classeviva che è una applicazione per segnare SOLO le assenze e tenere le cose della bachecha e i voti non è fatta per altro per avere problemi come la pagina non risponde errore 404 e molto altro si risolverebbe ogni problema e per chi non avrebbe la possibilità di avere una connessione wifi che la scuola provvedi ad aiutare gli alunni di tutte le classi non che bisogna stare in chiamata almeno 40 minuti e altro con questo coordiali saluti a tutti gli studenti della scuola a tutti gli insegnanti e al nostro preside❤️

  2. Innanzitutto salve e grazie per la possibilità che ci è stata offerta nell’esporre i nostri pensieri.
    Fino ad oggi non ho mai trovato vari problemi ma quest’anno, con il fatto del covid, sembra che questo venga riversato tutti sugli studenti.
    Ho visto più volte su piattaforme internet la scritta “scuola tossica” e come si può fare torto?
    Dal punto di vista dello studente, il professore sembra che stia usando il “motivo covid” un po’ come scusa, nel senso nessuno di loro si preoccupa del fatto che all’interno del nucleo familiare ci possa essere un individuo positivo, il loro obbiettivo è far si che lo studente (nonostante abbia una situazione familiare complicata) studi e svolga le interrogazioni/verifiche per non restare indietro, senza accorgersene dello stato psichico dello studente, sono pochi quelli che lo fanno.
    Un’altro problema che vorrei affrontare riguarda una frase che tutti gli studenti durante l’anno 2019/2020 hanno sentito citare: “tanto non avete nulla da fare”, sinceramente non so se questa venga detta in maniera ironica o se lo pensano seriamente, ma davvero siamo arrivati a questo punto?! Al punto dove gli studenti si sentono incolpati per ogni minima cosa, al punto dove tutto quello che diciamo è considerato falso, al punto dove i ragazzi giorno per giorno stanno subendo vere e proprie crisi psicologiche perché soffocate dalle troppe cose assegnate; ma qui non si parla solo dello studio, si parla del fatto che non veniamo neanche più considerati.
    Ovviamente mi metto anche nei panni dei professori che vedono ogni giorno persone che cercano di “prenderli in giro”, ma voglio ricordar loro che ci sono anche persone leali ma soprattutto oneste.
    Vorrei inoltre fare una domanda: perché segnare il ritardo alle lezioni in didattica? Capisco se sia un ritardo dovuto al fatto che la persona in questione non si sia svegliata o stia facendo colazione, ma se un ragazzo affronta dei problemi nell’entrare all’interno della piattaforma perché deve ritrovarsi un ritardo ingiustamente, e sopratutto perché se se la connessione non funziona in modo corretto dobbiamo sentirci dire che lo stiamo facendo apposta?
    Infine vorrei dire di non pensare che questa situazione sia facile per noi, o tanto meno ci piaccia dal momento che dietro uno schermo non veniamo presi seriamente, ma di pensare che molti degli studenti italiani vogliono tornare a scuola soprattutto per dimostrare le proprie capacità .
    Grazie ancora per averci dato l’opportunità di esprimerci in merito, spero che questo messaggio venga preso in considerazione.

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